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Capcom: Resident Evil Censrship "fa schifo"

by Bella Feb 23,2025

Resident Evil Director Thinks Game Censorship Sucks

La prossima uscita di ottobre di Shadows of the Damned: Hella Remastered ha riacceso le critiche al sistema di valutazione dell'età CERO giapponese. I creatori del gioco, Suda51 e Shinji Mikami, hanno espresso apertamente la loro frustrazione per la censura imposta alla versione console giapponese.

Cero affronta un contraccolpo dagli sviluppatori di giochi

Resident Evil Director Thinks Game Censorship Sucks

In un'intervista con Gamespark, Suda51 e Shinji Mikami hanno criticato le politiche restrittive di Cero, mettendo in discussione la logica dietro la censura di Shadows of the Damned: Hella Remastered . SUDA51 ha evidenziato le sfide significative della creazione di due versioni separate - una versione censurata per il Giappone e una versione senza censura per altre regioni - influendo significativamente sui tempi e le risorse di sviluppo.

Mikami, famoso per il suo lavoro su titoli maturi come Resident Evil , ha espresso preoccupazione per il fatto che le decisioni di Cero siano disconnesse dalle preferenze dei giocatori moderni. Ha sostenuto che impedire ai giocatori di sperimentare il contenuto previsto del gioco, specialmente per coloro che cercano esperienze "spigolose", è controproducente.

Resident Evil Director Thinks Game Censorship Sucks

Il sistema di valutazione di Cero, tra cui le classificazioni CERO D (17+) e Cero Z (18+), è stato fonte di dibattito in corso. La serie Resident Evil di Mikami, nota per il suo orrore grafico, serve come primo esempio di Z valutato da un gioco da CERO. Suda51 ha messo in dubbio l'efficacia e il pubblico target di queste restrizioni, suggerendo di non allineare i desideri della comunità di gioco.

Questa non è la prima volta che le pratiche di Cero hanno attirato critiche. Ad aprile, Shaun Noguchi di EA Japan ha messo in evidenza le incoerenze, citando l'approvazione di Blade stellare con una valutazione CERO D mentre rifiutava Spazio morto . Il dibattito in corso sottolinea la tensione tra regolamentazione dei contenuti e espressione artistica nel settore dei videogiochi giapponesi.